Giuseppe D'Antona
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La protesta per via Paladini mai vista neanche per l'acqua

Non sono passato per caso, ma vivo da ventidue anni in via Paladini. Ho visto crescere tutte le attività commerciali ed osservato i comportamenti e le abitudini di quelli che vi risiedono e di quelli che vi transitano. Invia Paladini acquisto le provviste per casa, compro il giornale, prendo un caffé al bar, acquisto la frutta dagli ambulanti e naturalmente anche il pane. E' una via ben servita. Vi si possono comprare vestiti, giocattoli, profumi, telefoni e molte altre mercanzie: si può anche giocare al Bingo ed è sede di Agenzia Postale. La capacità commerciale di questa arteria richiama una discreta clientela anche di non residenti.
Una cosa quindi non si può smentire e cioè ché il traffico veicolare è intensissimo e per niente disciplinato, anche per la sistemazione approssimativa di questa arteria. Volendone analizzare la vita giornaliera, salta immediatamente all'attenzione, che già di buon ora le macchine davanti ai bar sono rigorosamente parcheggiate in seconda e terza fila, qualche volta anche in quarta, e che i primi arrivati, dopo avere consumato, sono costretti ad aspettare che quelli arrivati dopo si decidano a spostare il loro mezzo. Cosa che naturalmente si ripete sistematicamente in edicola, dal macellaio ed in panetteria,nonché davanti alle bancarelle degli ambulanti. ormai stanziali, i cui utenti vorrebbero utilizzarle come drive in, per non parlare che occorre fare lo slalom tra le macchine per accedere ai contenitori della spazzatura.
Quante volte ci siamo lamentati di quanto sopra detto, accusando gli altri di inciviltà? Non parliamo poi dei comportamento degli automobilisti, che a via libera la percorrono ad alta velocità, o che sistematicamente si spostano da una carreggiata all'altra con disinvoltura per accedere a questo od a quell’esercizio. Nel pomeriggio pedoni passeggiano su e giù per la strada, tra auto, bancarelle in uso o parcheggiate temporaneamente. e quasi sempre ai bordi della carreggiata, arreso che i marciapiedi sono scomodi e soprattutto quello sui numeri civici pari, pressoché inutilizzabile.
A fronte di tutto ciò un comune cittadino dovrebbe prodigarsi per richiedere alle autorità preposte la sistemazione di questa via. dei suoi incroci d'ingresso, pericolosi ed intasati di traffico, della sistemazione delle aree pedonali e di parcheggio per un vivere più civile e meno a rischio. Accade invece che si protesta per l'inizio di lavori previsti già da quasi vent’anni, e che andavano effettuati al momento della realizzazione della strada, adducendo ipotetici crac finanziari delle attività commerciali sostenendo che non appena regolamentata la circolazione e creati i parcheggi, il sottoscritto e tutti gli altri residenti, non capisco in virtù di quale strano teorema, cambieranno macellaio, panettiere, bar, edicola, Ma la cosa che mi colpisce di più, è che non ho mai visto tanto accanimento nemmeno quando in città non arrivava l'acqua ed io partecipavo alle sfilate assieme a pochi altri, subendo anche i commenti di quei cittadini che privi d'acqua anch'essi, osservavano dai balconi sfilare il misero corteo guardandosi bene dal partecipare, aggregandovisi. Ed allora concluderei queste mie poche riflessioni con qualche considerazione. Non mancano certo gli argomenti per lamentarsi dell'andamento dei Palazzo, ma sicuramente non si può non restare allibiti davanti ad una protesta di classe che non trova alcuna giustificazione. e che proclama il bisogno dei disordine per guadagnare di più.
Questi commercianti non mi pare abbiano mai protestato per un adeguato piano commerciale nella nostra città. Né mi risulta che chi cavalca la protesta abbia mai preso in considerazione nella sala dei Consiglio Comunale il piano triennale che già dal 1982 prevedeva i lavori in via Paladini, né si sia spesa in modo particolare sullo stato caotico ed incontrollato del traffico in questa via, e non solo in questa, atteso che una delle emergenze della città è il problema dei traffico. La strada necessita una sistemazione che allontani le acque piovane rapidamente, di marciapiedi, di attraversamenti pedonali adeguati. governati possibilmente da semafori a chiamata, di ordinate aree di parcheggio per residenti e non, di regolamentare gli incroci di accesso esterne alla via con opportune rotatorie. ed infine, importantissimo. la messa in sicurezza delle uscite di taluni condomini sulla via, estremamente pericolosi. Queste sono le regole civili che servono, e se ciò è previsto, ben vengano queste opere. non solo in via Paladini, ma in tutte quelle arterie cittadine, e sono tante, che in alcuni momenti della giornata sono totalmente impercorribili.
Vorrei concludere con un'ultima considerazione: la costituzione dei Consigli di quartiere avrebbe meglio affrontato tale problematica, evitando fraintesi e speculazioni che non aiutano certamente la città a vivere meglio.