Da Giuseppe D'Antona, coordinatore cittadino dei Socialisti Democratici Italiani,
riceviamo e pubblichiamo una nota di commento sulle recenti polemiche nate dalla
realizzazione dell'isola pedonale in corso Vittorio Emanuele e dei lavori per
la realizzazione dello spartitraffico in via Filippo Paladini:
«Le modalità ed i toni messi in essere dal consigliere Giusy Mosca
relativamente ai lavori di sistemazione della via Paladini scrive D'Antona mi
portano ad esternare alcune considerazioni.
Tra le problematiche più evidenti delle grandi metropoli il traffico
occupa certamente i primi posti tra le cause di disagio e stress dei cittadini.
Architetti di chiara fama hanno impegnato tutta la loro professionalità
nella realizzazione di città nelle quali la regolamentazione del traffico
fosse finalizzata alla salvaguardia dell'ambiente.
Un chiaro esempio ci viene rappresentato dal quartiere “La Défense"
di Parigi. strutturato a livelli, dei quali il superiore è destinato
a tempo libero e quindi attrezzato con aree di passeggio, arredi urbani, etc.,
mentre i livelli sottostanti sono destinati ai traffici ferroviari. metropolitani
ed automobilistici.
Tutto ciò nella filosofia di un vivere sano, senza stress, con il rriaggior
uso possibile dei mezzo pubblico.
La nostra città prosegue Giuseppe D'Antona - , pur non essendo una grande
metropoli, non è riuscita a creare neanche uno spazio vivibile nel centro
storico. così come ormai di norma in tutte le città europee.
La creazione dell'isola pedonale in corso Vittorio Emanuele, primo timido tentativo
per l'eliminazione dei traffico, evidenzia già una netta presa di posizione
dei commercianti dei centro, per la perdita di 30 posti auto, consolidando l'opinione
che va ad essi addebitata la mancata chiusura dei centro storico.
Ancora una volta aggiunge il coordinatore dello Sdi i commercianti paventano
rischi di chiusura, sol perché è in corso di affidamento il lavoro
di sistemazione, con spartitraffico, della via Paladini. atto dovuto alle regole
dei codice della strada.
A questo punto. occorre fare presente ai contestatori. che una seria e convinta
battaglia, non può certamente essere quella d'ingessare il centro storico
o la via Paladini al caos oggi esistente, bensì quella della realizzazione
di un piano dei traffico che raccolga in sé l'esigenza dei cittadino
pedone, automobilista e commerciante.
Non è infatti certamente sfuggito all'attenzione dei nisseni che il centro
storico si è ristretto commercialmente (e non certo a causa della realizzazione
di opere atte a consentire la chiusura al traffico), o che esistono vie della
città dove ormai è impossibile trovare un parcheggio, se non in
seconda o terza Fila.
E cosa dire dei pedoni che non hanno cittadinanza. atteso che i marciapiedi
sono privi di continuità. occupati da pali ed ostacoli di ogni genere?
Stendiamo un velo pietoso sulle opportunità date ai portatori di handicap,
penalizzati anche dall'impossibilità di uscire dalle proprie abitazioni.
Nei merito dei lavori di via Paladini condivido la decisione dell'assessore
Alletto, che ha sospeso la consegna dei lavori per dare corso alle proteste
dei commercianti, e la scelta dei consigliere Giusy Mosca, che se ne fa portavoce,
ma chiedo loro: qualcuno si è accorto che la via Paladini è priva
di regole. con soste forzate anche in quarta fila, con il proliferare selvaggio
di ambulanti (che tali non sono), e che percorrerla in quasi tutte le ore del
giorno è diventata un'avventura?
Credo che di questo dobbiamo discutere, e non solo per la via Paladini.
La circolazione veicolare in più zone della città è diventata
impraticabile, con grosse perdite di tempo sottratte alla produttività
dei cittadini, a favore dell'aumento dello stress e dell'inquinamento.
Gli automobilisti alla disperata ricerca di un parcheggio, sono penalizzati
dalle sempre più frequenti multe e rimozioni delle auto.
E quindi, in attesa che si attui con celerità quanto illustrato nella
Conferenza cittadina sul traffico, si regolino adesso le aree di sosta, si svolga
un'azione di educazione stradale che non sia la saltuaria contravvenzione, e
soprattutto conclude Giuseppe D'Antona nella sua nota –s i attuino interventi
mirati, con un unico obiettivo, che non può essere Finalizzato solo alle
ipotetiche non provate immagini di disastro paventate dai commercianti. ma che
consenta al cittadino di uscire di casa e decidere di passeggiare. andare in
macchina od in autobus, senza che ciò debba significare stressarsi ed
amare sempre meno la nostra cara e bella città».