Giuseppe D'Antona
stampa articolo

I socialisti verso le elezioni

Quasi non trascorre giorno senza che la stampa si occupi dei Socialisti. E tutto ciò indipendentemente dalla loro collocazione partitica. Alle prossime Amministrative ci sarà una lista unica dei Socialisti o continueranno la loro diaspora? Se questo argomento è ben presente, allora vuoi dire che questi Socialisti, considerati da qualcuno, per qualche tempo, sconfitti dalla storia recente, hanno ancor molto da dire nella società odierna. Pertanto a costo di suscitare l’insofferenza di coloro che non amano ascoltare i socialisti, voglio ancora esprimere con forza la mia opinione importante ed essenziale ruolo che essi possono avere nella società moderna per la loro centenaria storia di riformisti e di grandi riformatori, ruolo a cui tutti vogliono oggi concorrere.

Insieme per l’Ulivo, è infatti un primo passo concreto del riconoscimento di tale storia, che nel recente passato si è tentato di rimuovere, persino dalle masse sindacali della Cgil. Sono ormai lontani i tempi in cui persone come Sergio Cofferati, in un comizio sulla difesa dell’ art.18, si collegava idealmente ad un intervento alla Camera pronunciato nel 1966 dai comunista Ugo Spagnoli, omettendo di ricordare che quella legge a tutela dei lavoratori fu fortemente voluta da Pietro Nenni, che quella legge prese il nome dell'allora ministro socialista Giacomo Brodoloni e che la stesura dei testo fu opera di due intellettuali socialisti di nome Federico Mancini e Gino Giugni Piccolo, ma significativo dettaglio, i comunisti di allora si astennero sullo Statuto. Questo minimo ma significativo appunto, non per sminuire la validità degli altri soggetti politici ma per riaffermare un principio a mio parere importantissimo ogni Cultura politica concorre a migliorare la Società, e le loro idee possono essere non condivise, ma mai cancellate.

In quest’ultimo decennio sono accaduti fatti che hanno mortificato idee e storie. Si rendeva necessario mutare alcuni comportamenti della politica nella società, ma ci sono stati in più direzioni, tentativi di cancellare storie e culture che avevano dato dignità al nostro paese. L'attacco alla cultura socialista, nell'immaginario collettivo è stata di una violenza inaudita.

Oggi, finalmente il clima è più sereno. Tutto ciò deriva dalla consapevolezza che le società moderne non possono essere governate senza il contributo dei riformisti. La recente storia italiana ci insegna che grazie ali incontro tra i cattolici ed i socialisti, il nostro paese ha conquistato la sua statura mondiale. Ciò si è reso possibile attraverso grandi riforme che hanno promosso l’istruzione per tutti, che hanno monopolizzato il settore elettrico, consentendo di il illuminare ogni angolo del territorio nazionale e, conseguentemente, con l'avvento della televisione, informando uniformemente il Paese e per ultimo, si è creato il servizio sanitario nazionale che collocava tutti i cittadini sullo stesso piano garantendone il diritto alla salute. Queste alcune scelte tra le più significative che hanno visto l'impegno dei socialisti, insieme ad altri, riaffermare il loro ruolo di riformisti di sinistra.

Lo Sdi è la casa dei Socialisti e stiamo lavorando per unire riportare e nella loro casa tutti quei Socialisti che n. intendono rinnegare la propria storia e che voglio concorrere alla vittoria dei Centro Sinistra alle prossime amministrative ed europee di giugno.

La Sicilia - 27 febbraio 2004