Giuseppe D'Antona
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La “tre giorni” di studi ha coinvolto anche gli studenti

“Catalogo ragionato” dei testi custoditi nella biblioteca nissena

Dopo il convegno su "Pietro Giordani e Luciano Scarabelli - Una modernità difficile", molti più nisseni sanno che Scara-belli era un letterato piacentino, che è stato un benefattore di Caltanissetta per aver donato alla nostra biblioteca oltre 2200 volumi; che era un grande studioso ed editore di codici danteschi, un cultore di storia, un autore di testi scolastici ed educativi, un uomo politico di forti sentimenti nazionali, un appassionato archivista. Insomma, dopo questo convegno, colui che era per tanti soltanto un nome è diventato un personaggio. Il professore Nicolò Mineo, direttore scientifico del convegno, ha sottolineato lo speciale significato attribuito da Scarabelli al proprio gesto di munificenza (il dono dei 2200 volumi): un atto di solidarietà nazionale verso una città che si avviava a diventare "italiana". Siamo del 1862: il primo prefetto di Caltanissetta dell'Italia unita, Domenico Marco, fonda una "biblioteca popolare" nella città capoluogo di provincia che non ha una biblioteca pubblica e non ha ancora un liceo statale che sostituisca il vecchio liceo gesuitico. Scarabelli è convinto, e lo dice chiaramente nel suo scritto "Per un fondamento di studi in una città di Sicilia", che la città di Caltanissetta ha grandi prospettive di sviluppo grazie alla sua centralità rispetto a tutta la Sicilia, perché punto di snodo delle nuove strade e delle nuove ferrovie, capitale di un grande bacino minerario; ma che non potrà realizzare le proprie aspirazioni senza una classe dirigente all'altezza dei nuovi compiti; alla formazione dei futuri responsabili della gestione politica ed economica della città dovranno provvedere le nuove scuole del regno, ma anche una nuova biblioteca. Un momento particolarmente significativo del convegno è stato l'incontro con oltre duecento studenti delle scuole superiori di Caltanissetta; grazie alle relazioni dei professori Spaggiari e Manganare, gli studenti hanno potuto conoscere gli aspetti fondamentali della personalità di Pietro Giordani, l'amico e maestro di Scarabelli, letterato di grande spessore morale e civile, che dominò i primi decenni della vita culturale dell'Ottocento italiano attraverso una vasta rete di relazioni con i personaggi più importanti dell'Italia letteraria del suo tempo, tra cui Monti, Leopardi, Canova, Vieusseux, Capponi, Niccolini; ma anche attraverso le sue idee innovatrici sui problemi della lingua, dell'educazione, della libertà di pensiero e del rapporto tra potere e pubblica opinione: tutti aspetti di una "modernità" difficile da accettare dai benpensanti del suo tempo, ma divenuti oggi di grande attualità. Una seduta è stata dedicata a illustrare la figura di Luciano Scarabelli nel secondo centenario della sua nascita (1806-2006); e lo hanno fatto Antonio Vitellaro, Arnaldo Ganda e Claudio Torrisi, che hanno parlato delle varie esperienze culturali dello scrittore, uomo di scuola, dantista, archivista. Il convegno, organizzato con pari responsabilità dall'amministrazione comunale e da quella della Provincia regionale di Caltanissetta, ha prodotto altri risultati importanti: a cura del direttore organizzativo del convegno, il preside Antonio Vitellaro, è stato pubblicato un "catalogo ragionato" dei testi di italianista che fanno parte del fondo antico della biblioteca Scarabelli: questi libri, di grande valore storico e bibliografico, provengono sia dalle donazioni di Scarabelli (e, per il suo tramite, di Pietro Giordani), sia dalle biblioteche dei vecchi conventi di Caltanissetta. Il convegno ha prodotto un altro importante risultato, l'interesse della città di Piacenza verso il proprio concittadino Scarabelli: gli assessori comunale e provinciale alla cultura di quella città hanno assunto l'impegno, espresso al convegno dal loro delegato, il dottor Massimo Baleia, di organizzare un analogo convegno su Luciano Scarabelli, che è stato per troppo tempo trascurato dagli ambienti culturali della città. Questo assessorato provinciale alla cultura si propone di sostenere e potenziare questa collaborazione con la provincia di Piacenza, che ha un suo valido interlocutore nell'assessore alla cultura professore Mario Magnelli, attraverso altre iniziative che favoriscano un proficuo scambio culturale e di esperienze di studio, specialmente in favore dei giovani delle scuole superiori, che con la loro attenta e fattiva collaborazione al convegno hanno dimostrato grande serietà nel loro impegno di studio. Giuseppe D'Antona Assessore all'Istruzione e alla Cultura


Notiziario della provincia regionale di Caltanissetta – Febbraio 2007